Quando Tommaso è arrivato la prima volta a trovarci mi vergognavo del mio cane e di me stessa e mi sembrava che fosse tutto terribile. Pur volendo molto bene alla mia Mary portarla in giro era impossibile se ero da sola e lei sembrava averci imbottitura da cuscini nel cranio. Non riuscivamo a comunicare e con un cane di 40kg questo non è auspicabile.

In realtà avevo fatto di un granellino una montagna. E l’ho capito non appena Tommaso ha varcato il cancello di casa nostra, osservando il nostro cane senza mostrare alcuna preoccupazione per i suoi atteggiamenti. Abbiamo fatto una passeggiata e già dopo qualche passo mi sono accorta di due cose: la prima è che mi ero persa in un bicchier d’acqua, la seconda è che essendomi persa davo informazioni sbagliate e contraddittorie al mio cane.

Dopo la prima lezione già si respirava un’altra aria. Con gli esercizi giusti, i premi giusti e l’alimentazione giusta (tutte suggerite da Tommaso con una delicatezza di cui gli sarò sempre grata) sono riuscita a riordinare le idee e ho deciso di affidarmi ai suoi consigli totalmente.

Come una barca che recupera la giusta rotta Io&Mary abbiamo seguito le lezioni attentamente e con disciplina, riportandogli ogni volta le nostre difficoltà.

Il problema principale era dovuto al fatto che Mary è un cane pauroso perché cresciuta con latte artificiale (è stata trovata in un cassonetto appena nata) e non ha imparato dalla madre cosa “è sicuro” e cosa “non è sicuro”. Quindi, non sapendo cosa fare, tutto diventava per lei “non sicuro” e “paurosissimo”. A questa reazione io reagivo spaventandomi a mia volta con la conseguenza che tornavamo a casa entrambe con la coda tra le gambe: lei in preda al panico, io sudata e amareggiata per le figuracce fatte e per la bella passeggiata andata in fumo per una pigna caduta dall’albero nel momento sbagliato.

Ma con Tommaso abbiamo affrontato tutto: dai teli che si muovono, ai temibili ombrelli, ai vecchietti col cappello, agli specchi e ai riflessi. Niente turbava il nostro istruttore: ne le reazioni idiote di Mary alle prime difficoltà ( svincolarsi dalla pettorina perché il “mostro-guinzaglio” era leggermente più teso del normale, rimanere impietrita davanti a un’ombra, andare nel panico davanti a una persona che attraversa, avere una crisi di nervi allo squillare del citofono e del telefono, abbaiare e ringhiare a tutto ciò che passava davanti al cancello…devo andare avanti avanti?) ne alle mie reazioni idiote e alle mie difficoltà ( bloccare il funzionamento cerebrale appena Mary mostrava una reazione esagerata, irrigidirmi nei suoi confronti invece di essere accogliente, avere un tempismo pessimo nel rassicurare, incoraggiare o richiamare…vado avanti?).

MAI e dico MAI Tommaso ha alzato la voce o ci ha fatte sentire due cretine. Pacato, puntuale, preciso e rassicurante ci ha ricondotte sulla via giusta, aiutandoci a comunicare, a rafforzare il nostro legame tanto che ora ci basta guardarci per sapere come reagiremo. Io aiuto lei quando ha paura e lei aiuta me con quel musone da labrador inzuppato nel maremmano ogni mattina quando mi sveglio, rendendomi la proprietaria più sicura e serena del mondo.